Pazienti obesi: solo la terapia ipolipemizzante intensiva è in grado di ridurre la progressione della placca aterosclerotica


L’effetto dell’obesità sul processo aterosclerotico e la sua modulazione mediante terapia ipolipemizzante non è noto.
E’ stata effettuata un’analisi dello studio REVERSAL ( Reversal of Atherosclerosis with Aggressive Lipid Lowering ) con l’obiettivo di determinare l’influenza di un crescente indice di massa corporea sui lipidi plasmatici, sulla proteina C reattiva, sulla placca aterosclerotica e sui cambiamenti in questi parametri con una strategia ipolipemizzante, moderata o intensiva.

I pazienti con un più alto indice di massa corporea erano più giovani, soprattutto donne, ed avevano una maggiore incidenza di ipertensione, diabete e di sindrome metabolica.

Sebbene un più alto indice di massa corporea ( BMI ) fosse associato ad un più basso livello di lipoproteina ad alta densità ( HDL ) e a più alti livelli di trigliceridi e di proteina C reattiva, non è stata riscontrata nessuna apparente influenza dell’indice BMI sulla placca aterosclerotica.

Con la strategia ipolipemizzante è emersa un’associazione tra un più elevato indice BMI ed una più bassa riduzione dei livelli della lipoproteina a bassa densità ( LDL ) ( in media 49.1% versus 43%; p = 0.008 ), ed una maggiore riduzione della proteina C reattiva ( 39.7% versus 33.3%; p < 0.04 ).

Sebbene le strategie ipolipemizzanti, moderate ed intensive, abbiano dimostrato di arrestare la progressione della placca nei soggetti con più basso indice BMI ( percentuale mediana di progressione: +1.5% e +1.2%, rispettivamente ), un significativo effetto sulla progressione della placca è stato osservato nella maggior parte dei soggetti obesi solo con l’adozione di una strategia ipolipemizzante intensiva ( percentuale mediana di progressione; -1.88% versus +6.5% con la strategia ipolipemizzante moderata; p = 0.01 ).

I dati dello studio hanno dimostrato che la progressione della placca nei pazienti obesi viene attenuata dalla terapia ipolipemizzzante intensiva, ma non da quella moderata. ( Xagena2006 )

Nicholls SJ et al, Am J Cardiol 2006; 97: 1553-1557


Endo2006 Cardio2006 Farma2006


Indietro

Altri articoli

Uno studio ha analizzato il trattamento e il controllo della dislipidemia nei pazienti ad alto e altissimo rischio cardiovascolare...


Uno studio ha valutato il rischio vascolare di bassi livelli di colesterolo HDL in relazione all'uso e all’intensità dei farmaci...


Gli agenti antiretrovirali, in particolare gli inibitori della proteasi, possono influenzare in maniera negativa i livelli lipidici in pazienti con...


La terapia con le statine ha mostrato di ridurre gli eventi avversi perioperatori nei pazienti che si sono sottoposti a...


Una meta-analisi di 5 studi clinici ha mostrato che i pazienti con sindrome metabolica e segni di malattia coronarica che...


I Ricercatori del Servizio di Farmacologia del Centro Ospedaliero Universitario Pitie-Salpetriere a Parigi hanno analizzato gli effetti della terapia...